Comportamento igrometrico del tetto

image-2

Comportamento igrometrico

L’efficienza termica di una copertura è fortemente connessa al comportamento  igrometrico della stessa. Ciò dipende dal fatto che ogni materiale da costruzione, se posto in un ambiente ad alta umidità relativa, può assorbire parte del vapore acqueo contenuto nell’aria. Ne consegue che all’interno della struttura porosa del materiale può accumularsi acqua ,anche in quantità rilevanti rispetto al peso del materiale stesso.

L’acqua, per il fatto di avere conducibilità termica elevata, tende come conseguenza ad inficiare le proprietà termofisiche dei materiali da costruzione. Di questo problema ne soffrono soprattutto gli isolanti naturali (fibra di legno, fibra di cellulosa, fibra di canapa,…etc.) in quanto materiali ad elevata igroscopicità (gli isolanti fibrosi di origine vegetale sperimentati arrivano ad assorbire quantità di umidità 10-15 volte superiori rispetto agli isolanti sintetici).

TETTI VENTILATI

Assumendo l’ipotesi che l’aria esterna abbia tenori di vapore sempre inferiori all’aria interna all’edificio e che quindi la migrazione del vapore sia costantemente diretta dall’interno verso l’esterno, ne deriva come conseguenza che la ventilazione, introducendo aria esterna nel pacchetto di copertura, e contemporaneamente estraendo l’aria interna, tende a ridurre necessariamente il l’eventuale condensazione nelle zone che rischiano in fase invernale di trovarsi a basse temperature. In uno studio sperimentale di M. D’Orazio (2007) smontate trovate differenze di lieve entità tra l’umidità assorbita cumulativamente dal tetto con e senza ventilazione.

Addirittura è stata trovata una correlazione positiva tra sezione di ventilazione e quantità di acqua assorbita. Questi risultati derivano dal fatto che non sempre l’aria esterna ha evidenziato tenori di vapore inferiori a quelli interni. Questo tipo di analisi però è fortemente influenzata dalla posizione geografica e dalla produzione di umidità interna dell’edificio.

Guarda il video