Una classificazione dei materiali isolanti può essere fatta in base alla loro provenienza,
che può essere di origine vegetale, animale, minerale o sintetica e in base alla struttura
interna del materiale che può essere fibrosa o cellulare.
Origine vegetale:
Struttura fibrosa:
Fibra di legno
Fibra di legno mineralizzata
Fibra di cellulosa
Fibra di kenaf
Fibra di canapa
Fibra di lino
Fibra di mais
Fibra di cocco
Fibra di juta
Canna Palustre
Struttura cellulare:
Sughero
Origine animale:
Struttura fibrosa:
Lana di Pecora
Origine minerale:
Struttura fibrosa:
Fibra di vetro
Fibra di roccia
Struttura cellulare:
Pomice naturale
Argilla espansa
Perlite espansa
Vermiculite espansa
Vetro granulare espanso
Calce-cemento cellulare
Vetro cellulare
Origine sintetica:
Struttura fibrosa:
Fibra di poliestere
Struttura cellulare:
Poliestere espanso sintetizzato
Poliestere espanso estruso
Poliuretano espanso
Polietilene espanso
Questa suddivisione non descrive in modo sufficientemente completo e approfondito la
vasta gamma di materiali presenti oggi sul mercato. Non include infatti, tutti i tipi di
materiali isolanti esistenti in commercio, poiché spesso anche gli isolanti di origine
naturale presentano delle componenti di origine petrolchimica, oppure sono formati da
materiali naturali di origine differente (isolanti minerali-sintetici, vegetali-sintetici,
animali-sintetici, vegetali-minerali).
Una ulteriore suddivisione deriva dal processo produttivo
Materiale Naturali
I Materiali naturali: vengono impiegati così come sono offerti dalla natura, senza
trasformazioni sostanziali, pur essendo anch’essi oggetto, prima della posa in
opera, di alcune lavorazioni tendenti a dotarli dei requisiti appropriati a un
determinato impiego, come taglio, lavaggio ecc.;
Materiali artificiali: sono ottenuti mediante specifico processo produttivo
tendente ad attribuire a una miscela di materie prime, opportunamente dosate,
determinate caratteristiche.
Nella maggior parte dei casi dunque non è corretto parlare di materiali naturali, in quanto
tutti i materiali isolanti subiscono un processo di trasformazione più o meno complesso.
In base alla consistenza e alla forma in cui si trovano in commercio si possono distinguere
almeno dieci tipologie:
• Pannelli flessibili: fibra di legno, fibra di canapa, fibra di cocco, fibre di cellulosa, fibra
di poliestere;
• Pannelli rigidi: fibra di legno, fibra di legno mineralizzata con cemento Portland, fibre di
legno impregnate con resine o bitume, calce-cemento cellulare, vetro cellulare, polistirene
espanso sinterizzato, polistirene espanso estruso, poliuretano espanso, polietilene espanso.
• Fibre sfuse: legno mineralizzato;
• Granuli sfusi: sughero naturale, sughero espanso, fibra cellulosa, argilla espansa, perlite
espansa, vermiculite espansa, pomice, polistirene espanso;
• Granuli impastati;
• Rotoli: feltro di juta, sughero, lana di pecora;
• Stuoie: canna palustre;
• Fiocchi: fibra cellulosa;
• Schiume: poliuretano.
• Materassini: lana di vetro, lana di roccia.
Un elemento da tener presente nella scelta di un isolante naturale è il suo impatto
ambientale globale, che deve essere valutato considerando le varie fasi del ciclo di vita
del materiale. Una valutazione che considera le varie fasi di vita del materiale evidenzia il
fatto che non tutti i materiali di origine naturale presentano bassi livelli di impatto
ambientale. Le lane minerali, ad esempio, hanno un alto impatto sia nella fase di
produzione, che nella fase di dismissione, poiché per essere prodotte necessitano di
procedimenti con alto carico ambientale. Il loro riuso inoltre è difficoltoso, dal momento
che il pannello deve essere intatto, . Anche la fibra di legno mineralizzata, nonostante sia principalmente di origine naturale, si presenta difficile da riutilizzare poiché la presenza del legante rende difficile ed inquinante la combustione del materiale, anche se una possibile forma di riuso potrebbe essere come inerte nel calcestruzzo